Bologna, Il Mulino, 2008, pp.179
Basandosi su dati inediti, questo libro mostra che nell’ultimo decennio la quota degli stranieri sul totale dei condannati in Italia è fortemente aumentata. Ciò si è verificato non solo per la produzione e lo spaccio di droga, ma per molti altri reati:furti, rapine, ricettazione, contrabbando, stupri, omicidi. Il fenomeno è particolarmente accentuato nel Centro-nord, più contenuto al Sud ed è dovuto principalmente agli immigrati irregolari. Ricerche condotte in vari paesi europei denunciano una tendenza analoga per l’ultimo ventennio, a differenza di quanto accadeva negli anni Cinquanta-Sessanta, quando gli immigrati violavano le leggi penali meno degli autoctoni. La principale tesi del libro è che il motivo di questo rilevante cambiamento vada ricercato nelle caratteristiche dell’immigrazione di oggi rispetto a quella di ieri, nelle condizioni che gli immigrati si trovano ad affrontare nel paesi di arrivo, nel rapporto fra le loro aspirazioni e le possibilità che hanno di realizzarle.
Una nuova edizione aggiornata di questo libro (con il titolo Immigrazione e reati in Italia ) è stata pubblicata nel 2002) con un nuovo capitolo sugli immigrati come vittime di reati. Una seconda (dal titolo Immigrazione e sicurezza in Italia), aggiornata e con un nuovo capitolo sui rumeni, nel 2008. Queste tre edizioni hanno suscitato molti dibattiti (parte 1, parte 2).