Bologna, Il Mulino, 1979, pp. 182, con Piergiorgio Corbetta, Arturo Parisi e Hans Schadee
E’ proprio vero che fra le tante peculiarità del nostro paese vi sia anche quella di avere (o di aver avuto fino al 1974-75) l’elettorato più stabile di tutti i paesi occidentali ? Si può realmente dire che negli ultimi anni la mobilità elettorale è aumentata ? Che cosa è avvenuto in generale nel comportamento di voto nel periodo 1968-76 ? Come spiegare i successi dell’estrema destra nel 1972, del fronte divorzista nel 1974, del PCI nel 1975 e 76 ? Quali sono i ceti e le classi sociali che hanno sostenuto questi partiti, quali quelli che hanno determinato le loro vittorie e le loro sconfitte ? Che influenza hanno avuto sul comportamento elettorale i grandi movimenti collettivi della fine degli anni ’60 ? Ecco gli interrogativi ai quali cerca di dare una risposta questo libro, che espone i risultati di una ricerca condotta con tecniche di analisi in gran parte nuove sulle sezioni elettorali del comune di Bologna.