Bologna, Il Mulino, 1999, pp.240.
Il problema della sicurezza nelle grandi città è diventato uno dei più pressanti e dei più preoccupanti per i cittadini: dalla microcriminalità ai sempre più diffusi fatti di sangue ogni giorno le pagine dei quotidiani enfatizzano un grave senso di insicurezza che colpisce strati crescenti di popolazione. E il dibattito è aperto: a chi spetta la prevenzione e la repressione? ai poteri locali o a quelli dello Stato? ai vigili urbani o a polizia e carabinieri? Ma i cittadini sono portati a rivolgersi all’autorità che sentono più vicina e che essi stessi hanno contribuito ad eleggere. “Caro Signor Sindaco” presenta una selezione di lettere e petizioni sul tema della sicurezza inviate, negli anni dal 1990 alla fine del 1998, agli ultimi due sindaci che hanno retto il Comune di Bologna subito prima delle recenti elezioni. Bologna, universalmente considerata e portata come esempio di città “vivibile”, rappresenta un campione di analisi di particolare interesse. Le lettere sono state inviate da cittadini di tutti gli strati sociali, che hanno dato la loro autorizzazione alla pubblicazione con firma; esse sono state scelte in base ad una ricerca negli archivi del Comune di Bologna svolta da una équipe di ricercatori dell’Istituto “Carlo Cattaneo”. Oltre alle lettere vengono pubblicate alcune petizioni, sempre sul tema della sicurezza, rivolte al Sindaco e ai presidenti di quartieri della città. La raccolta è preceduta da un ampio saggio interpretativo del direttore della ricerca Marzio Barbagli che analizza il cambiamento avvenuto, sotto questo profilo, nelle città italiane soprattutto del Centro-Nord, cercando di capire perché si è tanto diffuso tra i cittadini il senso di insicurezza. Nella postfazione, il sindaco uscente Walter Vitali dà conto di come l’istituzione comunale ha risposto ai problemi posti dai cittadini.