Bologna, Il Mulino, 1990, pp.272
Il libro smentisce l’opinione, assai diffusa sia nei media che fra gli studiosi, quando è stato pubblicato, che la famiglia coniugale fosse in Italia felicemente sopravvissuta ai grandi cambiamenti che hanno investito il resto della società, mostrando quanto siano state profonde le trasformazioni avvenute, dopo il 1965, fra le mura domestiche sia da noi che negli altri paesi occidentali. In sintesi,dopo di allora, il matrimonio è diventato un rapporto sempre più fragile e la famiglia coniugale, che su di esso si fonda, ha perso di importanza, lasciando spazio ad altri tipi di famiglia. Il libro di occupa in particolare di tre dei grandi cambiamenti avvenuti nel mondo domestico: la diffusione delle convivenze more uxorio, l’aumento dell’instabilità coniugale e la crescita del numero delle famiglie ricostituite, nate dai divorzi e dalle seconde nozze. Ma dedica molte pagine anche all’analisi degli effetti che la separazione e il divorzio producono sulla condizione economica e sociale dei coniugi e sulla loro salute fisica e psichica. (La Stampa, L’Indice del Mese)